Da vent’anni i Troll, le creature più felici mai viste al mondo, vivono in celebrazione della propria esistenza gioiosa, al riparo dai terribili Bergen che, non conoscendo la felicità, devono nutrirsi di Troll per provarne l’ebbrezza. L’ultimo incontro con i predatori è stato sventato dall’eroico re Peppy, convinto che nessun suo suddito dovesse essere lasciato nelle grinfie del nemico, nel giorno del Trolstizio: quello in cui i Bergen vanno a caccia di felicità. Col tempo re Peppy ha ceduto il posto a sua figlia, la principessa Poppy, che con contagioso entusiasmo guida le schiere dei Troll in infinite sessioni di canti, balli e abbracci. Solo Branch, l’unico Troll privo di colori vivaci, rifiuta la filosofia gaudente dei suoi simili, divorato dalla preoccupazione che i Bergen ritornino. E puntualmente, nel giorno della celebrazione della Festa più grande del mondo, i timori di Branch si avverano e i Bergen rapiscono un nutrito gruppetto di Troll per cibarsene nel giorno del Trolstizio. Sarà compito di Poppy e Branch andarli a salvare: lei con la sua forza trascinante, lui con la sua conoscenza approfondita di un nemico tanto a lungo studiato e temuto.
La DreamWorks ha trasformato i pupazzetti dai capelli a ciuffo tanto amati dai più piccoli in eroi di cartone creando per loro una fiaba fracassona che tracima colori psichedelici e canzoni pop. Ma il vero motore del film è la strana coppia Poppy-Branch, in inglese doppiati da Anna Kendrick e Justin Timberlake, in italiano da Elisa e Alessio Bernabei. Timberlake, che è anche produttore esecutivo del film, ha costruito la colonna sonora con brani inediti suoi, di Gwen Stefani e Ariana Grande, ma il vero “gancio” sono le hit del passato (molto ben tradotte in italiano da Fiamma Izzo, responsabile del doppiaggio) incorporate all’interno della trama come se fossero elementi narrativi di un musical. I dialoghi sono veloci, vivaci e a tratti garbatamente irriverenti, pensati per intrattenere anche i genitori degli under-10 che sono l’audience naturale del film.
C’è tutta l’energia DreamWorks dietro a questo progetto disegnato a tavolino per scatenare l’allegria nei più piccoli, che usciranno di sala canticchiando e sognando di possedere la capigliatura indomita dei Troll. La trascinante Poppy, sorella ideale della Joy di Inside Out, è l’ennesimo esempio di come il cinema di animazione stia raffigurando sempre più spesso una leadership femminile, così come il timoroso Branch rappresenta invece il maschile contemporaneo, paralizzato dalla preoccupazione per un futuro che vede denso di incognite e di pericoli. Loro alleata occasionale è una nuvola consigliera burlona e faceta, classico esempio di “comic relief” per alleviare l’occasionale tensione della storia.
Alla confezione pirotecnica che si avvale di split screen e montaggi veloci si alterna (saggiamente) un richiamo vintage all’artigianalità nella cucitura di album di ritagli di panno pop up che riassumono periodicamente la narrazione riportandola al passato: perché DreamWorks sa che nessuno deve essere lasciato indietro, compresi i genitori dei bambini che hanno ancora nel Dna un modo più tradizionale di raccontare le favole.