THE MARVELS

Un improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare in sinergia per salvare l'universo come "The Marvels".
THE MARVELS

Un antico bracciale viene ritrovato dalla nuova Supremor Dar-Benn degli alieni Kree, che intende farne uso per salvare il proprio pianeta Hala, devastato da una guerra civile. Il ritrovamento causa anche un varco nello spazio che Monica Rambeau, per conto della SABER ossia la divisione spaziale diretta da Nick Fury, si reca a esaminare con i propri poteri. Lo stesso fa Carol Danvers, alias Captain Marvel, dall’altro lato della galassia. Le due, entrambe dotate di abilità connesse allo spettro elettromagnetico e alla luce, scoprono che i propri poteri si sono “intrecciati” a quelli della giovane Kamala Khan, alias Miss Marvel, che non casualmente è dotata di un antico bracciale dalle origini misteriose…

Un espediente da pura commedia obbliga le tre supereroine di The Marvels a collaborare, ma il tono è più adatto a un’avventura della televisiva Miss Marvel che non all’epica degli Avengers, che hanno fatto la fortuna dell’Universo Marvel Cinematografico.

Il film, che pure risolve alcune trame rimaste in sospeso, piacerà soprattutto ai fan della serie Ms. Marvel, sia per il ruolo di Kamala e la ripresa della sua famiglia, sia per un momento canoro e ballerino dai coloratissimi costumi che richiama Bollywood. Monica continua a essere un personaggio invece legato alle storie degli altri più che al centro di una propria vicenda e il suo essere delusa dalla “zia” Carol, perché è scomparsa dalla sua vita, è un conflitto che svanisce al confronto di una minaccia per la Terra e forse l’intero universo.

Se è vero che a fumetti le storie dei supereroi Marvel hanno da sempre elementi rosa, quasi da soap opera, secondo una delle migliori intuizioni di Stan Lee, al cinema questo tipo di ostacoli emotivi funzionano meno, soprattutto in un blockbuster, pur se leggero come questo. La leggerezza per altro è da una parte il pregio del film, ma dall’altro è la sua colpa, perché arriva nel momento sbagliato, quando dopo vari film, magari anche divertenti, è venuto a mancare un motore portante nei titoli Marvel Universe – che infatti iniziano a stentare al botteghino.

Non è certo la villain di questo film a poter alzare la posta in gioco e se il colpo di scena dello schiocco di dita di Thanos è rimasto un unicum, almeno una figura che risulti minacciosa sarebbe a questo punto necessaria. E ciò è tanto più urgente se si considera il recente fallimento di Ant-Man: Quantumania con Kang e i problemi che sta vivendo l’attore Jonathan Majors. Le cose più rilevanti e probabilmente più gradite ai fan The Marvels le offre in chiusura, nell’epilogo e nella consueta scena durante i titoli di coda. Non basteranno però a salvare il film, che sembra l’ennesimo capitolo di una serie visibile tranquillamente sullo schermo domestico – cosa a cui ci hanno del resto abituato anche i film usciti durante il Covid e le serie Marvel-Disney Studios. Insomma chi è causa del suo male… ma per uscire da questo stallo serve un titolo capace di presentarsi come un evento e non come il debutto su grande schermo di due personaggi nati in Tv.

Al di là dei problemi del brand, il film di per sé ha una durata insolitamente ridotta, e alterna passaggi godibili – anche se pure ruffiani con gran presenza di gattini – ad altri invece deludenti. Le coreografie di combattimento per esempio, nonostante la novità dello scambio di posto tra i personaggi, sono alla fine poca cosa e del resto anche il setting della battaglia finale è del tutto anonimo. La scena cantata sarebbe stata divertente con altri personaggi, come i Guardiani della Galassia, mentre con Carol Danvers non è così irresistibile. Inoltre due sottotrame tragiche, una sui profughi skrull e una sulle colpe di Captain Marvel stessa, potevano dare un cuore drammaturgico al film, ma sono velocemente liquidate, sacrificate al tono leggero del film. Dunque anche preso come un testo a se stante, The Marvels di Nia DaCosta funziona solo a metà.

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