The Hateful Eight

Furfanti e cacciatori di taglie bloccati dalla neve nell'ottavo film di Quentin Tarantino
The Hateful Eight

Ambientato qualche anno dopo la guerra civile, la storia inizia con una diligenza che corre attraverso il Wyoming. I passeggeri, il cacciatore di taglie John Ruth (Russell) e la fuggitiva Daisy Domergue (Leigh) corrono verso la città di Red Rock, dove Ruth, conosciuto come “The Hangman”, porterà alla giustizia Domergue.
Lungo la strada, incontrano due sconosciuti: il maggiore Marquis Warren (Jackson), un ex soldato nero dell’unione diventato un famigerato cacciatore di taglie, e Chris Mannix (Goggins), un rinnegato del sud che afferma di essere il nuovo sceriffo della città. Perdendo il proprio vantaggio nella bufera di neve, Ruth, Domergue, Warren e Mannix cercano rifugio al Haberdashery di Minnie, un posto di montagna in cui sostano le diligenze.
Quando arrivano da Minnie, non sono accolti dal proprietario ma da quattro facce sconosciute – Bob (Bichir), che si sta prendendo cura del posto di Minnie, mentre lei è in visita da sua madre, Oswaldo Mobray (Roth), il boia di Red Rock, Joe Gage (Madsen), e il generale confederato Sanford Smithers (Dern). Mentre la tempesta si abbatte sulla montagna, i nostri otto viaggiatori scopriranno che probabilmente non riusciranno ad arrivare a Red Rock.
A Tarantino basta pochissimo per fare cinema ai massimi livelli: degli attori e un luogo dove farli sedere. The Hateful Eight è la sua sceneggiatura più claustrofobica, tutta giocata in pochi interni e molti dialoghi, otto attori e il West. Dopo Django Unchained infatti è di nuovo western, questa volta senza i grandi scenari ma con una tempesta di neve che chiude otto uomini nei più serrati dialoghi tarantiniani.
Girato (e in alcuni casi mostrato) in 70mm come un trionfo di cinema analogico The Hateful Eight potrebbe essere l’omaggio definitivo a Sergio Corbucci.

The Hateful Eight
PROGRAMMAZIONE
TERMINATA