TAPPO – CUCCIOLO IN UN MARE DI GUAI

UN PICCOLO CANE DALLA GRANDE CARICA POSITIVA: UNA STORIA DI CORAGGIO E FIDUCIA, ADATTA AI PIÙ PICCOLI.
TAPPO – CUCCIOLO IN UN MARE DI GUAI

Tappo è il cagnolino di un’anziana signora, che lo tratta come un principe. Quando la padrona muore, però, il cucciolo si ritrova gettato sulla strada insieme a tutto quanto aveva per lei un valore affettivo ma non monetizzabile. A liberarsene sono i nipoti della signora, avidi e insensibili, interessati soltanto alla sua eredità. Tappo, che deve perciò imparare a cavarsela da solo come un randagio, farà amicizia con Zoe, una ragazza sola, che consegne le pizze ma sogna di fare la cantante.

L’archetipo è quello della “Piccola Principessa”, e di tutte le storie d’ingiustizia sociale riparata, per amor di karma e di morale, ma il fatto che al posto della principessa ci sia lo scodinzolante Tappo, viziato nelle abitudini ma non nell’animo, rende il tutto leggero e simpatico.

E la simpatia è anche l’elemento che salva i personaggi del film, non esattamente sfaccettati: la disillusa Rosy, la boy band di scoiattoli, il detective di animali esotici (di gran lunga più strano e animalesco delle sue prede), e la squattrinata Zoe che, proprio come il cagnolino, ha perso la bussola, perché ha perso la fiducia in se stessa. Ma Tappo no: lui non perde mai, nemmeno in un mare di guai, la fiducia negli esseri umani e nella possibilità di stabilire con loro un legame duraturo, che non si spezzi alla prima difficoltà, lasciando sola la parte debole, cioè l’animale. Sebbene nessuno, tra i cani che incontra, la pensi come lui, la sua convinzione è così forte da risultare alla fine contagiosa.

Tappo è dunque una storia di ottimismo della volontà, capacità di adattamento e resilienza, dedicata agli spettatori più giovani, che spesso entrano naturalmente in grande empatia con gli animali (non a caso la letteratura educativa si serve da sempre di loro, attribuendogli vizi e virtù degli umani).

L’introduzione di Zoe, accessoriata di scooter e smartphone, è forse un modo per raggiungere anche fratelli e sorelle maggiori, ma il suo desiderio di fare la cantante, con il talent show finale nel parco, è confezionato un po’ troppo sbrigativamente, ad uso del pezzo di Snoop Dog e poco altro. Anche se l’originalità non è il punto di forza del film di Kevin Johnson (che prima di passare alla regia ha lavorato come animatore su prodotti di largo richiamo come Asterix in AmericaAlvin Superstar 3 e T come Tigro), Tappo convincerà i bambini per la sua carica di positività.

TAPPO – CUCCIOLO IN UN MARE DI GUAI
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