SUPEREROI

SUPEREROI

Milano. Anna e Marco si incrociano per la prima volta mentre si stanno riparando dalla pioggia. Lei è un’aspirante fumettista, dinamica e dal carattere impulsivo. Lui è un professore di fisica che crede che dietro ogni nostro comportamento ci sia una spiegazione logica. Si rivedono, finiscono a letto insieme. Poi si separano di nuovo. Marco è fidanzato con Pilar, con cui sta per andare a convivere, Anna convive con Tullia. Ma il loro destino è quello di stare insieme. Nel corso degli anni la loro coppia si regge su un equilibrio, ora stabile ora molto precario. Emergono incomprensioni, fughe, scontri, cose non dette. Ma anche momenti di intensa felicità. Intanto il tempo passa e anche loro cambiano.

Il tempo è il vero protagonista di Supereroi. Il film racchiude infatti vent’anni dell’esistenza dei due personaggi e va continuamente avanti e indietro.

Mostra come Anna e Marco, interpretati rispettivamente da Jasmine Trinca e Alessandro Borghi, cambiano. E, di conseguenza, come mutano fisicamente, come reagiscono davanti a situazioni simili che nella vita si ripresentano e davanti a nuove difficoltà e come si trasformano i loro sentimenti.

C’è la vita idealizzata che resta lì, dentro le strisce di fumetti che disegna Anna. I supereroi possono essere personaggi normali. Il loro potere soprannaturale è quello di resistere al tempo. Del resto, “una coppia è tale se dura. Altrimenti sono solo due persone che stanno insieme”.

Il cinema di Paolo Genovese entra in una dimensione sentimentale e fantasy. Il rapporto tra il tempo che crea quella frattura tra “come eravamo” e “come siamo” era già al centro dei due Immaturi, mentre la progressiva rivelazione dei segreti che si nascondono nella vita di coppia è stato uno dei temi narrativi principali di Perfetti sconosciuti, che, come Supereroi, è stato scritto dallo stesso regista assieme a Rolando Ravello e Paolo Costella.

Tra Milano, Marrakech, Copenhagen, Lucca e Ponza, il film immortala istantanee come un album di ricordi. Dentro c’è molta vita, vera, soprattutto attorno alla coppia. Ma ci sono anche altri momenti dove l’autenticità è spacciata ma risulta invece lontana. È nei molti (troppi) dialoghi, nelle riflessioni sul caso e sul destino, nelle sovrapposizioni forzate passato/presente come nell’inquadratura in cui si incrociano Anna e Marco in due fasi diverse della loro esistenza mentre stanno litigando. Dentro Supereroi ci sono così tante, troppe cose che rischia di esplodere.

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