Spider-Man: Homecoming

UN FILM RIUSCITO E DIVERTENTE GRAZIE AD UN OTTIMO LAVORO SUI TEMPI COMICI.
Spider-Man: Homecoming

Peter Parker non riesce a scrollarsi di dosso quanto sia stata incredibile la sua esperienza con gli Avengers in Captain America: Civil War, l’aver conosciuto Tony Stark e avere mantenuto con lui un rapporto speciale, tanto da avere un contatto diretto attraverso il suo assistente Happy Hogan e da aver ricevuto in dono un super-costume. Peter è così innamorato dell’idea di diventare un Avenger da lasciar scivolare in secondo piano anche la ragazza che gli fa battere il cuore, la bella Liz, per andare dietro ai criminali e mostrarsi pronto per la posizione in squadra. Le cose però non vanno come previsto, perché il suo avversario, l’Avvoltoio, una squadra ce l’ha e opera in modo organizzato e all’occorrenza spietato, motivato dalla rabbia per un grande e onesto affare che proprio gli Avengers gli hanno “sottratto”.

L’entusiasmo di Peter Parker per il suo ruolo da Spider-Man è contagioso grazie sia al trasporto di Tom Holland, sia al contrasto tra la sua vita in costume e la routine scolastica, ma la smania di crescere porta spesso a commettere degli errori.

Una morale semplice, che ha però il pregio di riportare con i piedi per terra il Marvel Cinematic Universe dove tra dèi, re, androidi e avventurieri dello spazio si scivola di film in film nel più puro escapismo.
Jon Watts regista e sceneggiatore (insieme ad altri sei scrittori accreditati), guarda dichiaratamente alle commedie liceali anni 80 di John Hughes, e l’Homecoming è infatti una festa americana che, nella sua declinazione scolastica, celebra il ritorno, per esempio, da una trasferta sportiva. In questo caso si tratta di un decathlon culturale cui partecipa una squadra della scuola di Peter, che dal Queens viaggia fino a Washington. Al calendario scolastico, con feste, lezioni e gite, si alternano e a volte si sovrappongono le sue avventure da Spider-Man, che prendono una piega pericolosa quando il giovane eroe si imbatte in alcuni ladri dotati di tecnologia aliena. Cercando di risalire alla fonte e fermare il problema finisce dritto tra gli artigli dell’Avvoltoio, interpretato da Michael Keaton. Un cattivo tra i più riusciti visti finora nei film Marvel, anche se non arriva alla grandezza del Dr. Octopus di Spider-Man 2, perché la trama deve coprire troppe situazioni e scene d’azione e non gli dà modo di essere approfondito a dovere. Ciò nonostante è facile simpatizzare con le ragioni per cui si è dato al crimine e lo stesso vale per i suoi aiutanti, solo abbozzati nella personalità ma che si sono trovati ingiustamente disoccupati da un giorno all’altro.

Spider-Man: Homecoming
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