PERCHÉ SONO UN GENIO! LORENZA MAZZETTI – IN MEMORIA

RITRATTO INTIMO DEL 'GENIO' DI LORENZA MAZZETTI, DEL SUO SGUARDO FIABESCO E DELLA SUA LEGGEREZZA INTRISA DI PROFONDITÀ
PERCHÉ SONO UN GENIO! LORENZA MAZZETTI – IN MEMORIA

Il “genio” di Lorenza Mazzetti è lo sguardo fiabesco e profondo con cui vive e racconta la sua storia straordinaria e le tante opere che da questa nascono. Adottata da bambina dalla famiglia Einstein, che verrà poi uccisa dalle SS davanti ai suoi occhi, va a Londra per dimenticare nei primi anni ’50. Riesce a entrare nella celebre Slade School of Fine Art chiedendo di essere ammessa «Perché sono un genio!» – non sapeva che altro dire. Ruba una cinepresa, si inventa regista e gira “K”, un film sulla persona che sente più vicina, Kafka. Fonda il Free Cinema e rivoluziona il cinema inglese con Lindsay Anderson, Karel Reisz e Tony Richardson.
Chi conosce anche solo un po’ Steve Della Casa sente la sua presenza in questo film, avverte la sua rispettosa vicinanza alla protagonista, capisce come la sua passione per le personalità capaci di raccontare con un sorriso anche le esperienze più atroci e la sua cinefilia, mai venata dalla supponenza, non potevano non spingerlo ad incontrare Lorenza Mazzetti. Un’artista che con la frase che dà il titolo al film diede una svolta alla sua vita senza alcuna intenzione di vantare alcunché ma cercando solo un mezzo per farsi ascoltare. Il suo sguardo, che sembra sempre ‘vedere’ nel presente ciò che era accaduto nel passato e di cui ricorda ogni dettaglio così come il suo non vantare il ruolo che ha avuto nella nascita del Free Cinema britannico coinvolgono sin dalle prime battute lo spettatore. Sin da quando cioè racconta la sua infanzia di orfana insieme alla sorella gemella per poi passare alle fasi atroci dello sterminio della sua famiglia adottiva.
La leggerezza intrisa di profondità e divenuta tale grazie alla sofferenza vissuta e al suo superamento fa sembrare dei professori un po’ cattedratici personalità come Bernardo Bertolucci e Malcolm McDowell. Mentre il primo trova parole quasi di poesia per descrivere le sue opere e il secondo non può neppure lontanamente pensare che lei abbia commesso dei furti per girare il suo primo film, Lorenza descrive il suo lavoro con la semplicità che è propria di chi è consapevole delle proprie qualità ma ha raggiunto una maturità tale da sentirle come un dono quasi di natura di cui non è necessario vantarsi. Così come smentisce a distanza l’attore che di quel Free Cinema divenne in qualche misura il feticcio ammettendo senza alcuna difficoltà il furto che le aprì nuovi orizzonti nel mondo della settima arte.

PERCHÉ SONO UN GENIO! LORENZA MAZZETTI – IN MEMORIA
PROGRAMMAZIONE
TERMINATA