È la fine degli anni ’50. Lo scrittore René Goscinny e l’illustratore Jean-Jacques Sempé creano insieme il personaggio del piccolo Nicolas, che diventerà il protagonista di una lunga serie di avventure a fumetti ed entrerà nel cuore dei bambini di tutto il mondo, soprattutto quelli francesi, per cui Nicolas è un vero e proprio compagno di giochi. La caratteristica di queste storie è il modo in cui gli autori si immedesimano totalmente con il loro eroe pensando come fa un bambino della sua età, con la capacità unica di rievocare l’universo infantile senza giudicarlo. Ne Le petit Nicolas però è il protagonista ad entrare nel mondo dei suoi inventori, interagendo con loro e dandoci modo di conoscerli meglio per capire qual era il loro rapporto e quali ricordi del duo sono confluiti nella sua creazione.
Dopo i due deliziosi film firmati da Laurent Tirard e interpretati da Valérie Lemercier e Kad Merad, Le petit Nicolas torna alle origini con un film di pura animazione che riprende il tratto caratteristico delle storie a fumetti che hanno incantato generazioni di bambini.
E davvero incantevole è anche questa storia dal disegno poetico e preciso che ricrea la Parigi della seconda metà degli anni ’50, i club frequentati da René (il commento musicale è di Ludovic Bource, che ha firmato la colonna sonora di The Artist) e le soffitte dei pittori. L’accento è anche sulla grande amicizia che legava Goscinny e Sempé a Albert Uderzo, cui ha posto fine solo la scomparsa prematura di quest’ultimo.
Il mondo ricreato nel film appare e scompare con la velocità del tratto a matita con cui è stato sempre disegnato il piccolo Nicolas, che a sua volta fa capolino nei momenti e nei luoghi più impensati, con lo stesso gusto per la marachella con cui ha sempre affrontato le sue avventure di carta, nonché spirito critico e curiosità infantile, invitando i suoi ideatori a raccontare il loro percorso nell’ambito di una carriera che in qualche modo ha consentito loro di rimanere bambini. Ed è divertentissimo sentir raccontare da Goscinny e Sempé come sono stati creati i personaggi della banda di piccoli amici di Nicolas, o come sono stati scelti i suoi genitori, coppia della media borghesia francese che doveva incarnare la normalità della vita di allora.
Le petit Nicolas è virtualmente dedicato a coloro che hanno scelto una vita creativa che consente loro di reinventarsi e di non abbandonare il proprio fanciullo interiore, ed è indicato sia per i più piccoli che per gli adulti, che coglieranno i molti riferimenti all’epoca e al luogo in cui è ambientata la storia, provando una forte nostalgia per la Parigi del mito e per un mondo più semplice e spensierato (anche se non mancano accenni a realtà più oscure, come l’antisemitismo di cui Goscinny rischiava di diventare vittima).
Non guasta che alla sceneggiatura ci sia Anne, la figlia di René, insieme a Michel Fessner, già autore del copione di La marcia dei pinguini. Amandine Fredon e Benjamin Massoubre dirigono con grazia ineffabile e un affetto palpabile questa ode allo spirito libero dell’infanzia e al valore salvifico della creatività.