La ragazza del treno

Il film è tratto dal bestseller omonimo di Paula Hawkins
La ragazza del treno

Rachel è una donna in grave crisi: divorziata, ancora innamorata del marito nonostante questi abbia una nuova famiglia, trova rifugio solo nell’alcol. Durante i suoi viaggi in treno per andare al lavoro osserva dal finestrino una coppia di giovani e comincia a immedesimarsi nella ragazza, Megan, bella e piena di vita. Quando scopre che questa ha una relazione con un altro uomo, rivive il proprio trauma una seconda volta e perde il controllo. Quando si sveglia e scopre che Megan è scomparsa non riesce a ricordare se è stata testimone oppure protagonista della sua sparizione.

 

“Un buon thriller (per gli ignari) contorsionista che rimpalla segreti e bugie di tre donne mentre gli uomini che non capiscono nulla compreso lo psicanalista che rischia un pericoloso transfert.” (Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 3 novembre 2016)

“L’esito della vicenda di sangue che toccherà una delle tre è meccanico nel trarre dal caos della complessità dei tre personaggi femminili, irriducibili rivali, una soluzione che additi una tranquillizzante quanto banale colpevolezza maschile.” (Paolo D’Agostini, ‘La Repubblica’, 3 novembre 2016)

“(…) un dramma adulto piuttosto elegante pronto a trasformarsi in giallo quando i boschi dell’Hudson River sveleranno all’improvviso ai loro ricchi residenti il cadavere di una donna. Le mattatrici sono tre divine attrici come Emily Blunt (mai così disperata e sgraziata davanti alla cinepresa), Haley Bennett (ricorda Jennifer Lawrence per quanto è indecifrabile e spiazzante) e Rebecca Ferguson (altra prova di gran classe dopo il quarto ‘Mission: Impossible’ per la sosia svedese di Ingrid Bergman). Hitchcock è così centrale come fonte di ispirazione (tre bionde, voyeurismo, l’omicidio come una delle belle arti) da spingere Taylor a concepire la sua scena più bella citando quasi letteralmente ‘La donna che visse due volte’ (1958): Rachel si trova spaesata e ipnotizzata in un museo davanti a ‘Subway’ di George Tooker (peraltro i personaggi del quadro hanno lo stesso identico taglio degli occhi sconsolato e angosciato dell’attrice inglese)(Francesco Alò, ‘Il Messaggero’, 3 novembre 2016)

“Piacerà a tutte le spettatrici che si identificheranno in Rachel come è accaduto ai dieci milioni di lettori del romanzo di Paula Hawkins. Più basso magari l’indice di gradimento del pubblico maschile, che forse avrebbe preferito un gran regista di thriller (un Synger, un De Palma) al posto dell’impersonale Tate Taylor.” (Giorgio Carbone, ‘Libero’, 3 novembre 2016)

“Thriller classico, per ambientazione, sviluppo narrativo e inaspettato finale.” (Luca Pellegrini, ‘Avvenire’, 4 novembre 2016)

 

La ragazza del treno
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