LA BEFANA VIEN DI NOTTE 2 – LE ORIGINI

UNA CORAGGIOSA AVVENTURA FANTASY CON UN'(ANTI)EROINA POP ADATTA AI TEMPI.
LA BEFANA VIEN DI NOTTE 2 – LE ORIGINI

Paola Diotallevi è un’orfana che campa di furtarelli, affiancata dall’amico Chicco, da sempre innamorato di lei. Un giorno però apre la cassaforte sbagliata, quella dove è contenuta una lettera che mette a rischio le ambizioni di carriera del Barone De Michelis, un uomo che ha fatto della caccia alle streghe la sua battaglia personale da quando loro, a detta sua, hanno ucciso la sua promessa sposa. Il Barone vuole che Paola sia bruciata sul rogo, ma a salvarla interviene Dolores, una strega dai capelli bianchi che ha già messo al sicuro molti figli delle streghe nella sua casetta nel bosco. Dolores è smemorata ma ci vede lungo, e sa che in Paola c’è qualcosa di speciale: sarà lei la predestinata in grado di donare il sorriso a tutti i bambini del mondo?

La befana vien di notte 2 ha poco a che fare con il film precedente dallo stesso titolo, perché di fatto è una origin story.

A ben guardare, più che narrare le origini del personaggio della Befana, la reinventa, restituendole alcune delle qualità che alla vecchina della tradizione vengono negate, a cominciare dalla giovinezza e l’aspetto attraente: del resto quando la strega Dolores ha le fattezze di Monica Bellucci la storia non può che prendere una piega originale rispetto alla leggenda.

Paola è una ragazzina abituata a pensare solo per sé ed è convinta che l’unica felicità che conti sia la sua, e deve imparare ad allargare il proprio cuore e ad accogliere soprattutto quei bambini che all’inizio asserisce di odiare. La regista Paola Randi, che non a caso porta il nome della sua (anti)eroina, ha scelto una protagonista (molto ben incarnata da Zoe Massenti) che potrebbe essere uscita da un fumetto di Zerocalcare quanto a coattaggine romana e a lingua lunga, un incrocio fra Pippi Calzelunghe e la Sora Lella.

Randi racconta la sua storia (attraverso il soggetto e la sceneggiatura di Nicola Guaglianone e Menotti) come un’avventura fantasy che contiene tanta cultura pop cinematografica: ci sono dentro Harry Potter come Bastardi senza gloria e Titanic, e si sente che la regista si porta dietro l’esperienza della serie Luna Nera, anche nella capacità di gestire effetti speciali davvero notevoli. Il commento musicale firmato da Michele Braga unisce parimenti musica lirica e classica a Toploader e Europe con la stessa libertà nel mescolare l’alto e il basso.

Ci sono anche punti deboli: la recitazione statica di Monica Bellucci o il ballo di gruppo finale, ad esempio. Ma La befana vien di notte 2 prende quota e coraggio man mano che entra nel terzo atto, lasciandosi andare a quella componente un po’ trash e demenziale che al terzo episodio della saga si spera verrà ancora più accentuata (non a caso è qui che compare Corrado Guzzanti). Anche un certo registro moderatamente splatter può essere mantenuto per le generazioni abituate a ben altre scene gore.

LA BEFANA VIEN DI NOTTE 2 – LE ORIGINI
PROGRAMMAZIONE
TERMINATA