LA BANDA GROSSI

La prima volta che la storia della Banda Grossi arriva sullo schermo, grazie anche a un'operazione di crowdfunding.
LA BANDA GROSSI

Nel quadro di Storie di Storia 2018

Il Cinema Indipendente racconta la Storia

Intervengono in sala autori e produttori del film 

Conduce il critico Andrea Fioravanti

Marche, 1860: l’unità d’Italia è considerata alla stregua di una guerra di conquista, il potere espresso dalla Corona del resto è rigido e spregiudicato nei suoi tentativi di consolidarsi. Un avvocato al servizio del Ministero della guerra cerca però di vederci chiaro sul destino della Banda Grossi e si reca in carcere a interrogarne un membro, Olinto Venturi. Questi racconterà la storia di Terenzio Grossi, di come insieme hanno lottato contro gli sfruttatori dei contadini, contro i borghesi e anche contro i carabinieri, in nome del popolo marchigiano. Tra i briganti emerge prepotente oltre al leader, a suo fratello meno propenso alla violenza, e al braccio destro Olinto, la figura del selvaggio Sante Frontini, il più brutale della banda.

Se già il brigantaggio meridionale non è molto trattato nel cinema italiano, ancora meno lo sono gli episodi dell’Italia centrale, infatti è la prima volta che la storia della Banda Grossi arriva sullo schermo, grazie anche a un’operazione di crowdfunding di grande successo.

La Banda Grossi pur con il suo budget limitato aspira a un respiro da cinema epico, come fosse una sorta di western tra le montagne, ma pure con passaggi del gruppo in cammino sugli Appennini che ricordano la Compagnia dell’Anello sui monti della Terra di Mezzo. (…)

Opera prima di Carlo Ripati, La Banda Grossi non manca comunque di coraggio e di perizia, tanto che i limiti economici si fanno sentire soprattutto in cose perdonabilissime, come l’assenza di situazioni più urbane e i costumi poco vissuti. (…)

LA BANDA GROSSI
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