Gli eroi di Natale

LA STORIA DELLA NATIVITÀ DAL PUNTO DI VISTA DEGLI ANIMALI, UNA PROSPETTIVA ORIGINALE E DIVERTENTE.
Gli eroi di Natale

L’asinello Bo sogna di realizzare qualcosa di importante ma è costretto a far girare in tondo la macina di un mugnaio prepotente. La colomba Dave lo incita a seguire il corteo reale che passerà da Nazareth, e Bo trova il modo di liberarsi. Inseguito dal mugnaio, si rifugerà in casa di una giovane sposa incinta, Maria, che lo accoglierà con tenerezza, nonostante il marito falegname, Giuseppe, sia contrario ad accollarsi anche la cura del ciuchino – oltre a quella di un figlio che ha appena scoperto non essere suo.

Ebbene sì, Gli eroi del Natale narra la storia della natività, dal punto di vista degli animali che ritroveremo nella grotta accanto al bambinello: l’asino, ma anche il bue, le pecore – capitanate dalla ribelle Ruth che per seguire la sua strada ha abbandonato il gregge – e i tre cammelli che hanno portato sul dorso i Re Magi.

È una prospettiva originale che si presta a numerose gag divertenti, anche perché la storia di base la conosciamo tutti (almeno tutto il mondo di tradizione cristiana), e dunque le variazioni sul tema sono comprensibili anche ai più piccoli. C’è molta ironia, in questa rilettura della nascita di Gesù ad altezza di sguardo animale, e qualche intuizione interessante: ad esempio mostrare Maria come una teenager con le maniche dal polsino a mezzo guanto, molto assertiva e per nulla sottomessa al marito. Sarà pure antistorico (l’unico dato che risponde alle sacre scritture è l’età della Vergine), ma aiuta il pubblico contemporaneo ad identificarsi nella vicenda raccontata. A far scorrere la narrazione sono anche le musiche natalizie tradizionali, intervallate da canzoni originali scritte e interpretate da Mariah Carey: dopotutto il titolo originale del film era The Star, riferito alla stella cometa che guida gli animali alla capanna della natività, ma applicabile anche alla sua compositrice vip.

Le perplessità di Giuseppe si concentrano sulla sua inadeguatezza nel non essere pronto a diventare “il padre di un re”, in deferenza al pubblico più giovane incapace di afferrare il lato oscuro dell’immacolata concezione, e i messaggi sono almeno due: che non è facile capire cosa sia davvero importante e quando (o per cosa) valga la pena di comportarsi da eroe, e che gli esseri umani possono rivelare una natura assai più ingrata e pericolosa degli animali, anche quelli che a prima vista possono apparire feroci. Il montaggio veloce e una strizzata d’occhio a tutta l’animazione contemporanea in CGI fanno il resto, confezionando un cartone non esteticamente impeccabile, ma assai gradevole nel suo sforzo di svecchiare la storia più antica del mondo.

Gli eroi di Natale
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