GIOTTO E IL SOGNO DEL RINASCIMENTO

UN FILM RICCO IN CUI I RACCONTI DI STORIA, POLITICA E ARTE DEL TEMPO DI GIOTTO SONO INDISTRICABILMENTE UNITI.
GIOTTO E IL SOGNO DEL RINASCIMENTO

“Salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch’i’ vidi de le cose belle che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle” … termina con la nota frase dantesca il documentario dedicato alla città di Padova e alla figura di Giotto e dei suoi discendenti.
É una densa pagina di storia quella minuziosamente narrata nel film. La figura del pittore Giotto è un pretesto per lo spettatore per scoprire, in maniera approfondita, appassionata e analitica, un medioevo per nulla oscuro, ma ricchissimo e variegato, contestualizzato in una Padova speciale dove le famiglie che salivano al potere si destreggiavano tra guerre e cultura.

Il racconto del film si sviluppa attraverso le narrazioni di professionisti e storici che mettono in scena racconti dove storia, politiche e arti sono indistricabilmente unite.

Politica, società, urbanistica, scienza, arte visiva sono infatti discipline che nella Padova del 1300 creavano un contesto multidisciplinare che reggeva la città: famiglie aristocratiche come gli Scrovegni e i Carraresi, sia per ego che per filantropia, chiamavano a corte maestri e intellettuali per lasciare tracce che rimanessero nel tempo.
Frammenti di storia che, ancora oggi, sono visibili in opere speciali, che sono riuscite a superare il loro tempo. La Cappella degli Scrovegni (1300-1305) ne è un esempio tangibile: la narrazione di Giotto di Bondone (1267-1337 ca.) è avanti ogni tempo.
L’andamento quasi cinematografico, filmico (come asserisce l’assessore alla cultura di Padova) di ogni singolo episodio dipinto dal pittore risulta ancora oggi contemporaneo. La cappella è interamente affrescata, il brillante colore di sfondo azzurro pastello ha un impatto avvolgente: una rivoluzione nella storia dell’arte. Rivoluzione nelle forme anatomiche, nelle espressioni, persino sentimentali, umanissime e dettagliate di volto in volto, di figura in figura. Colori accessi e sfumati, anche a creare, per la prima volta in pittura, una prospettiva scenica, morbida, che, più avanti, i seguaci di Giotto riprenderanno. La prospettiva padovana, attuata appunto da Giotto, precede di due secoli quella geometrica fiorentina che conosciamo oggi. E poi le azioni dei soggetti, i movimenti, i messaggi fortemente politici. La Cappella degli Scrovegni, oggi patrimonio dell’Unesco, racconta, attraverso figure religiose, la vivida società del tempo, tra vizi e virtù e con una grande umanizzazione. Straordinario il primo bacio della storia dell’arte, quello degli anziani Gioacchino e Anna; o i colori utilizzati per affrescare la lunetta superiore dove i protagonisti sono Dio e l’Arcangelo Gabriele. E poi il bacio di Giuda: è la prima volta in cui viene dipinta con una grande unione di intenti e sguardi. Gesù guarda Giuda dritto negli occhi: è un’azione moderna, coraggiosa, nessuno l’aveva mai realizzata così.
Nella Cappella degli Scrovegni, commissionata da Enrico Scrovegni, agli affreschi di Giotti vengono messi e in dialogo tre statue di Giovanni Pisano. I due artisti si confrontano prendendo spunto l’uno dall’altro. Ed è con rispetto che anche Guariento di Arpo (1310-1370 ca.), il grande Giusto dei Menaboi (1330-1390 ca.) che affrescherà nel 1378 il Battistero del Duomo di Padova e Iacopo Avanzi (1350-1416) tra gli altri, proseguiranno la ricerca e lo stile giottiano in una Padova che, tra guerre, evoluzioni e una grande perdita contro la città di Venezia, rimarrà sempre un punto di riferimento per studiosi e intellettuali. L’Università di Padova (1222) infatti, lo “Studium Cittadinum” tra i più antichi al mondo, manterrà sempre quel primato di meta dell’intellighenzia del paese tra scienza e discipline giuridiche. Con personaggi illustri come Michele Savonarola (1384-1468) citato più volte nel film.
Un documentario ricco che tratta Giotto e una Padova dagli alti splendori, da Giotto passando per Filippo Lippi, Niccolò Baroncelli, Paolo Uccello, giungendo allo scultore Donatello. Dove Petrarca si stanzia a lavorare e la famiglia Strozzi decide di trasferirsi dopo l’esilio da Firenze. Una grande storia dell’arte che, qui, arriva fino a Mantegna. Arte e politica, cultura e società, del resto, sono sempre state conseguenza l’una dell’altra. E gli artisti i maggiori testimoni di ogni tempo. Di fatto, quando si guarda un cielo affrescato stellato, l’immediato rimando non può che essere quello dei dipinti di Giotto.

GIOTTO E IL SOGNO DEL RINASCIMENTO
PROGRAMMAZIONE
TERMINATA