CODA – I SEGNI DEL CUORE

CODA ha ricevuto il PREMIO OSCAR AL MIGLIOR FILM, miglior attore non protagonista e miglior sceneggiatura non originale!
CODA – I SEGNI DEL CUORE

Ruby, una ragazza diciassettenne, è l’unica persona udente di una famiglia di persone sorde. Ogni mattina, prima di andare in classe, dove viene ignorata e presa in giro dalle altre studentesse, aiuta i genitori e il fratello a gestire l’attività di pesca ed è lei il referente principale per contrattare la vendita del pesce. Al tempo stesso ha una grande passione per il canto ed entra nel coro della scuola diretto dal maestro Bernardo Villalobos che con lei è molto severo, la rimprovera spesso per i suoi ritardi ma riconosce che ha un grande talento e cerca così di prepararla per l’audizione a una prestigiosa scuola. Ruby si trova ora a un bivio: seguire i propri sogni o continuare ad aiutare la sua famiglia?

La voce della protagonista si sente sin dall’inizio del film: la ragazza sta infatti cantando ‘Something’s Got a Hold on Me’ di Etta James e diventa l’elemento principale di comunicazione della sua famiglia con l’esterno. Ruby è sospesa tra due mondi: da una parte quello rassicurante ma isolato composto dai genitori e il fratello, dall’altro quello esterno che affronta con paura ma anche con determinazione e coraggio.

CODA (acronimo di Children of Deaf Adults), remake del francese La famiglia Bélier, è proprio un film sulla voce. La regista Sian Heder è particolarmente attenta alle variazioni, ai cambi di tono e al modo in cui le canzoni vengono cantate dal duetto con il compagno Miles di ‘You’re All I Need to Get By’ fino all’esecuzione decisiva di ‘Both Sides Now’ di Joni Mitchell. Il merito va principalmente alla sorprendente interpretazione della protagonista Emilia Jones, l’attrice londinese che già ha mostrato il proprio talento nel western Brimstone e nell’horror La casa delle bambole – Ghostland nei panni della protagonista adolescente.

Ha già trionfato al Sundance Film Festival dove ha vinto il Gran Premio della Giuria, Premio del Pubblico, Premio Speciale per il cast e Premio per la Miglior regia nella sezione Drama al Sundance 2021. Inoltre è un remake all’altezza dell’originale che parte in sordina, s’incarta nel frammento delle audizioni degli studenti che si esibiscono con ‘Happy Birthday to You’ ma poi cresce alla distanza trovando l’equilibrio tra il realismo nel modo in cui viene mostrata la quotidianità della sua famiglia con sveglia alle tre del mattino (realmente interpretata da attori sordi dove spicca Marlee Matlin che aveva vinto l’Oscar come Miglior attrice per Figli di un Dio minore) e i momenti musicali.

Heder è sempre attenta alle inquietudini delle sue giovani protagoniste come si era già visto nel suo primo lungometraggio Tallulah, il film Netflix in cui Ellen Page sottrae il figlio a una madre irresponsabile e lo spaccia per suo. CODA però è un deciso passo in avanti. Dalla scena in cui Ruby canta di spalle con il compagno Miles a quella in cui canta di nuovo la canzone del saggio al padre che le afferra lievemente il collo per sentire le vibrazioni, il film prende per mano e trascina con sé con un crescendo simile a La musica del cuore, uno dei titoli più sottovalutati di Wes Craven. Non cerca scorciatoie strappalacrime, è diretto nel mostrare la famiglia come luogo di legami forti ma anche principale ostacolo per inseguire i propri desideri e diventa autenticamente emozionante e coinvolgente.

CODA – I SEGNI DEL CUORE
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