BOTTICELLI A FIRENZE – LA NASCITA DELLA BELLEZZA (Cinema Revolution)

UN DOCU-FILM NON SCONTATO CHE RESTITUISCE UNA VISIONE VIVA, IN MOVIMENTO, DELLE OPERE DI BOTTICELLI.
BOTTICELLI A FIRENZE – LA NASCITA DELLA BELLEZZA (Cinema Revolution)

Ci sono due opere d’arte che vivono nell’immaginario collettivo di tutti. Questo “tutti” non è un termine generico, ma è scelto chiaramente per delineare un’idea collettiva di qualsiasi generazione e paese. Si tratta della “Primavera” (1477-1482) e della “Nascita di Venere” (1485) del Botticelli, due opere “cult” della storia dell’arte e dell’Italia rinascimentale riconoscibile da chiunque. Botticelli e Firenze – La Nascita della Bellezza, il film ideato e scritto da Francesca Priori e diretto da Marco Pianigiani, non parte da queste opere – che naturalmente analizza anche in maniera complessa, riportando influenze e visioni che vanno dai Preraffaeliti fino a Terry Gilliam, passando per Andy Warhol e Giosetta Fioroni – ma narra di Botticelli come figura molto più attenta, attiva, pensante e d’esempio di quel periodo storico.

Sandro Botticelli (Firenze, 1445 c.-1510) ha infatti modificato visioni e stile seguendo una forte passione non solo nei confronti del mezzo per cui era nato, quello della pittura, per cui la grazia, il talento sono indiscutibili, ma è stato un attento osservatore della sua contemporaneità.

Il film, la cui storia e cadenzata dalla calda voce di Jasmine Trinca, parte infatti da Firenze: dall’habitat dunque in cui Botticelli e la sua arte sono nati e si sono sviluppati raggiungendo la perfezione. La Firenze di Lorenzo De Medici, quella ricca, florida, attiva culturalmente tanto da essere considerata – come dichiara Franco Cardini – la New York di quel periodo che ha fatto la storia mondiale e poi, alla morte del nobile, la Firenze drammatica, cupa, allertata di Savonarola.

Questi cambiamenti politici vengono annusati e rappresentati dal pittore attraverso una mutazione dei soggetti: da quelli giovanili freschi, vivaci, dove natura e gaudio, amore e passioni, miti e favole, prevalgono. Ad arrivare al Botticelli adulto che pone lo sguardo sulla religione, su una realtà sociale preoccupante, drammatica, che in qualche modo deve tornare ad essere funzionale e salvifica. Ecco che dagli spensierati ritratti dei nobili aristocratici – dai giovani come il “fanciullo” custodito alla National Gallery di Londra, fino ai bellissimi Giuliano e Lorenzo de Medici, o allo straordinario “Ritratto di giovane donna” (1480-85) in collezione a Francoforte – o dalle scene dove narrazione moderna, estetica e immaginario raccontano veri e propri episodi come in un film di immagini in movimento, come il modernissimo “Venere e Marte” (1483). Si passa a una visione appunto densissima di episodi dipinti, o minuziosamente raffigurati, di scene meno piacevoli e più critiche come la “Natività mistica” (1501), dove soggetti dalle diverse proporzioni e prospettive rappresentano un unicum.

?Il docu-film traccia dunque un completo percorso di Botticelli che, come dichiarato dall’autrice del soggetto, non è affatto conosciuto sotto diversi aspetti e talenti e che, grazie alla trasposizione tra dipinto e reale, tra immagine bidimensionale e tableaux vivants, restituisce una visione viva, in movimento, narrativa delle opere di Botticelli, anche per avvicinare un pubblico giovane a scovare e visitare questi capolavori.

Opere d’arte presenti nelle collezioni e musei di tutto il mondo e che, anche grazie ai racconti appassionati e dettagliati dei professionisti invitati a parlare, si mostrano assolutamente contemporanee. Basti guardare quel primo nudo integrale di donna replicato all’infinito della “Venere Pudica” (1485-1490) tratta dalla “Nascita di Venere” (1485) nella collezione degli Uffizi di Firenze (cosi come la “Primavera) o, per citare un’opera grafica di straordinaria importanza e modernità, i “Disegni per la Divina Commedia” (1480-1495).

BOTTICELLI A FIRENZE – LA NASCITA DELLA BELLEZZA (Cinema Revolution)
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