Uno dei dipinti più famosi d’Austria, Ritratto di Adele Bloch-Bauer di Gustav Klimt, è detenuto dallo stato indebitamente, in seguito al sequestro operato dai nazisti ai danni dei legittimi proprietari, una famiglia ebrea. Alla fine degli anni ’90 la morte di una delle due sorelle ultime eredi della stirpe, fa scoprire all’altra l’esistenza di una lotta per riavere il quadro, proprio in coincidenza con la decisione dello stato austriaco di inaugurare una politica di restituzione delle opere d’arte rubate dai nazisti.
Maria Altmann, an octogenarian Jewish refugee, takes on the Austrian government to recover artwork she believes rightfully belongs to her family.
La categoria di appartenenza è quella dell’opera edificante e pedagogica, povera di altri valori, ma vale il biglietto (a parte l’indiscusso interesse di ciò che si rievoca) la presenza di Helen Mirren, signora britannica della scena, in realtà solo settantenne nei panni di una ottantacinquenne.” (Paolo D’Agostini, ‘La Repubblica’, 15 ottobre 2015)
“Più di tutto, è l’ennesima prova del talento di una splendida settantenne, attrice premio Oscar (per ‘The Queen’) sempre a caccia di nuove sfide (…). Dame Helen Mirren non finisce di stupire.” (Fulvia Caprara, ‘La Stampa’, 3 ottobre 2015)