Nabucco – The Metropolitan Opera

Una magnifica interpretazione del grande Placido Domingo nel ruolo di Nabucco
Nabucco – The Metropolitan Opera

NABUCCO

di Giuseppe Verdi

DIRETTA SATELLITARE DAL METROPOLITAN DI NEW YORK 

MARTEDÌ 10 GENNAIO 2017 – h 20.00

Durata: 3 h. e 04 minuti (inclusi gli intervalli)

Il leggendario Placido Domingo torna al Met con un nuovo ruolo da baritono sotto la conduzione musicale di James Levine, suo collaboratore di lunga data. Liudmyla Monastyrska è Abigaille, la donna guerriero ostinata a riappropriarsi del titolo regale, e Jamie Barton è l’eroico Fenena. Dmitri Belosselskiy è la voce stentoria del popolo ebraico oppresso.

Regia: Elijah Moshinsky
Direttore d’orchestra: James Levine
Produzione: MET LIVE HD

Nabucco: Plácido Domingo
Abigaille: Liudmyla Monastyrska
Zaccaria: Dmitry Belosselskiy
Fenena: Jamie Barton
Ismaël: Russel Thomas

 

Parte I Gerusalemme Il potente re di Babilonia Nabucodònosor è ormai alle porte della città, e i Leviti piangono insieme al popolo la sconfitta di Gerusalemme. Gli Ebrei possono però contare su un ostaggio prezioso: Fenena, figlia di Nabucco. Il Gran Pontefice Zaccaria, conducendo la giovane prigioniera, infonde coraggio ai fedeli e li esorta a resistere ed a confidare nella protezione del dio d’Israele. Mentre, alla guida della sua armata, si appresta a tentare l’ultima disperata difesa della città, il nipote del re di Gerusalemme, Ismaele, riceve la fanciulla in custodia. Fenena aveva già incontrato il principe quando egli era ambasciatore di Giuda in Babilonia, se n’era perdutamente innamorata e lo aveva salvato dal carcere. Quell’atto di generosità merita, adesso, di essere ricambiato, ma Fenena implora Ismaele di non compiere azioni rischiose, che gli procurerebbero il disprezzo del suo popolo. La preghiera rimane inascoltata e, mentre il giovane condottiero la trascina via da una porta segreta, nell’estremo tentativo di salvarla, irrompe nel tempio Abigaille, a capo di un gruppo di guerrieri babilonesi travestiti da ebrei. Abigaille, da tutti ritenuta figlia primogenita di Nabucco, ama anch’essa Ismaele. Il suo odio per Fenena è perciò profondo e feroce: potrebbe accusare la sorella di tradimento davanti al re, per averla sorpresa a fuggire con un ebreo, oppure risparmiare alla fanciulla la rovina, se solo Ismaele le darà il suo amore. Accorrono nel tempio Leviti, popolo e guerrieri ebrei, terrorizzati per l’arrivo di Nabucco e delle schiere assirobabilonesi. Sulla soglia del tempio Zaccaria affronta il sovrano, profanatore di un luogo sacro, ma quando Nabucco irride alla minaccia dell’ira divina, il sacerdote s’impadronisce di Fenena e alza su di lei il pugnale. Subito Ismaele si getta in difesa della giovane, la strappa alla stretta del Gran Pontefice e la restituisce al padre. La furia di Nabucco esplode terribile: mentre il re babilonese esorta le sue truppe al saccheggio ed al massacro, Zaccaria e il popolo maledicono il traditore Ismaele.

Parte seconda – L’Empio Abigaille legge, in un documento che Nabucco teneva nascosto, la verità sulla sua origine: non è la figlia primogenita del re, come tutti credono, ma una schiava cresciuta a corte. Intanto, lontano da Babilonia per proseguire la guerra contro gli Ebrei, Nabucco ha nominato reggente Fenena. Divorata dall’odio e dalla gelosia, Abigaille è confortata dal Gran Sacerdote di Belo, che la informa dello scellerato comportamento della ragazza. Fenena, infatti, per amore di Ismaele continua a tradire la sua patria e libera tutti gli ebrei prigionieri. Per Abigaille è giunto il momento di reagire: approfittando del fatto che è stata diffusa la falsa notizia della morte di Nabucco, potrà impadronirsi del regno, certa che il popolo festante la saluterà regina. In un delirio di onnipotenza, Abigaille esulta pensando alla vendetta su Nabucco e Fenena, ed immagina interi popoli umiliati sotto lo scettro di una schiava. Zaccaria, accompagnato da un Levita, prepara le Tavole della Legge da portare a Fenena, prossima a convertirsi alla religione ebraica. Ismaele annuncia l’evento agli altri Leviti che si radunano nella sala, ma le sue parole sono accolte con sdegno perché considerate pronunciate da un traditore. Il Gran Pontefice si presenta a loro, insieme alla sorella Anna ed alla stessa Fenena, e dichiara pubblicamente che l’amore ha compiuto il miracolo e la figlia di Nabucco si è sinceramente convertita alla religione di Abramo. Gli Ebrei possono dunque perdonare Ismaele. Sopraggiunge il vecchio ufficiale Abdallo, che annuncia la morte del re ed esorta Fenena a salvarsi dalla vendetta di Abigaille. Ma Fenena intende invece accorrere in aiuto dei ribelli e difendere il trono. Abigaille, circondata dai Magi, dal Gran Sacerdote e da una folla di Babilonesi, riesce a bloccarla. Mentre ordina alla giovane di consegnarle la corona, compare inaspettato Nabucco, attorniato dai suoi fedeli guerrieri: afferra la corona, se la pone sul capo e, irridendo al Dio degli Ebrei, impone a tutti i presenti di prostrarsi al suo cospetto e di adorarlo come l’unica divinità. Zaccaria, sdegnato, invoca il castigo divino, mentre Fenena si dice pronta a morire con i suoi fratelli ebrei. Tracotante e violento, Nabucco si proclama solennemente “non più re, ma Dio”. A queste blasfeme parole un fulmine si abbatte sul suo capo ed il sovrano, atterrito, sente una forza soprannaturale strappargli la corona, prontamente raccolta da Abigaille.

INTERVALLO

Parte terza – La Profezia Abigaille, seduta sul trono, riceve l’omaggio dei grandi del regno e del popolo, raccolti intorno alla grande statua d’oro di Belo. Il Gran Sacerdote le porge la sentenza di morte contro i prigionieri ebrei e Fenena. Entra Nabucco, l’aspetto vecchio e malato, le vesti dimesse, e tenta di salire verso il trono. Ma Abigaille lo ferma e rivendica il diritto a regnare in suo nome, eletta dal popolo – così gli dice – quando lui giaceva infermo: adesso quel popolo, riunito sotto quella stessa corona, continua a combattere gli Ebrei. Spietata, lo induce poi con l’inganno a sottoscrivere la condanna a morte dei prigionieri e di Fenena. Quando Nabucco si rende conto di ciò che ha fatto, tutto è inutile. Abigaille ha già fatto partire le guardie e, con estrema crudeltà, dice al padre che, d’ora in avanti, gli resta una sola figlia, lei. Di fronte al vecchio re sopraffatto dal dolore, straccia dunque il documento che attesta la sua nascita servile: Nabucco non ha più alcun potere, né merita alcuna pietà. Gli Ebrei piangono la loro infelice sorte ed invocano la patria lontana. Zaccaria li esorta a non rassegnarsi, certo che il leone di Giuda punirà gli empi Babilonesi.

Parte quarta – L’Idolo infranto Rinchiuso nella reggia, Nabucco vede l’amata figlia avviarsi a morte. Disperato, si inginocchia e implora il perdono dal Dio degli Ebrei, giurando di ricostruire il Tempio di Gerusalemme e di rinunciare per sempre a compiere riti sacrileghi. Guidato da Abdallo, sopraggiunge un drappello di guardie rimaste fedeli al vecchio re. Nabucco mostra di aver recuperato vigore e fermezza ed incita i soldati a seguirlo, per recuperare la corona e salvare Fenena e gli Ebrei. Vicino al Tempio tutto è pronto per l’esecuzione. Una lugubre musica annuncia l’arrivo di Fenena e dei prigionieri condannati a morte. Ma quando la giovane sta ormai per salire al patibolo, irrompe Nabucco con la spada sguainata: l’idolo di Belo cade infranto e tutti i presenti si inginocchiano, inneggiando al Dio degli Ebrei. Abigaille si è avvelenata e, morente, viene condotta dinanzi al padre: prima di morire implora il perdono di Fenena e chiede che la fanciulla sia unita in matrimonio con Ismaele. In premio alla sua devozione a Jehovah, Zaccaria predice, infine, a Nabucco il dominio su tutti i regni del mondo. Durata: 3 ore Direttore d’orchestra James Levine Produttore Elijah Moshinsky Scenografie John Napier Costumi Andreane Neofitou Luci Howard Harrison Abigaille Liudmyla Monastyrska Fenena Jamie Barton Ismaele Russell Thomas Nabucco Plácido Domingo Zaccaria Dmitry Belosselskiy

Nabucco – The Metropolitan Opera
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TERMINATA